Il discorso del 30 maggio 1924 è quello che costò la vita al giovane e coraggioso deputato socialista, in cui denunciò i brogli e le intimidazioni e, più in generale, il clima di paura e sopraffazione, in cui si erano svolte le elezioni del 6 aprile, le ultime elezioni multipartitiche del ventennio fascista.
Il 7 maggio 1937 la Legione Condor nazista arriva in Spagna per aiutare le forze nazionaliste guidate da una giunta militare capeggiata da di Francisco Franco, contro le forze del legittimo governo della Repubblica Spagnola, sostenuta dal Fronte popolare.
«Sull’alba della domenica 31 luglio 1944 — scriverà don Primo Mazzolari — fui arrestato insieme ai miei coadiutori dai militi della Brigata Pesaro di stanza in paese sotto l’accusa di favoreggiatore e finanziatore dei partigiani e degli sbandati della zona».
Un secolo fa con la marcia su Roma organizzata dal Partito Nazionale Fascista, spianò la strada a Mussolini ed ai suoi gregari per impossessarsi del potere sancendo così il de profundis dello Stato liberale.
Questa operazione fu decisa nel maggio del 1943 da Churchill e Roosevelt nel corso della Terza Conferenza di Washington (Trident), e scattò alle 11,03 in punto facendo registrare circa 3.000 vittime e circa 11.000 feriti.
L’appassionato studioso di storia Gavino Puggioni ci legge alcuni passaggi del diario scritto dal Comandante del distaccamento “Puecher” della 52ª Brigata Garibaldi “Luigi Clerici”, passato alla storia per la cattura di Mussolini a Musso.
La famigerata operazione Eiche, ovvero l’operazione Quercia, che il 12 settembre del 1943, portò alla liberazione dal Gran Sasso di Benito Mussolini, nel racconto del Comandante pilota e storico Massimo Lucioli.
Che uomo è? Che storia ha questo personaggio che condizionerà non solo la storia italiana ma anche quella europea? È proprio ciò che scopriremo in questo video.
Relazione tenuta nel corso del Convegno di studio promosso dall’Anppia in collaborazione con l’Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza in occasione del Centenario della marcia su Roma.
Pier Bellini delle Stelle mi disse: “avevo promesso a Mussolini che fin quando io ero lì nessuno gli avrebbe fatto del male infatti subito l’ho fatto portare alla caserma della Guardia di finanza a Germasino”.